Dopo le insistenze della stampa, la direzione della Clinica ospedaliera di Fiume ha confermato le voci sul ricovero avvenuto sabato scorso di un giovane per sospetta lesione chimica all'esofago. Il giovane si era sentito male subito dopo aver bevuto un'acqua minerale gassata in un bar in centro città. Al momento le sue condizioni sono stabili. Non si è fatta attendere la conferma dei timori della cittadinanza da parte della Questura litoraneo-montana. "Il 4 novembre scorso - così nel suo comunicato - abbiamo ricevuto la segnalazione che una persona si è sentita male dopo il consumo in un bar, di una bevanda analcolica per cui è subito trasportata all'ospedale". E i sospetti che si trattasse di una bevanda della multinazionale americana Coca Cola, sono stati confermati dalla società Coca Cola HBC Hrvatska, che distribuisce le sue bibite in Croazia. "Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione - cosi nella sua nota diffusa alla stampa - e speriamo nel rapido recupero della persona malata. Siamo a disposizione di tutte le autorità competenti".
Come se non bastasse, nelle ultime ore un caso analogo si è verificato a Zagabria dove la Clinica ospedaliera della capitale ha comunicato di aver ricoverato un giovane con gli stessi sintomi. Il ragazzo ha dichiarato ai medici di essersi sentito male dopo aver bevuto una Coca Cola. Il primo caso del genere si è avuto a Fiume nel maggio scorso e l'uomo coinvolto residente a Pola è sempre in cura e ancora non riesce a mangiare normalmente. Sembra che la causa del problema siano alcuni agenti chimici usati per la pulizia dei macchinari per l'imbottigliamento delle bibite, non rimossi secondo le regole.
Valmer Cusma
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