L'ultimo bollettino della protezione civile croata parla di 2.752 nuovi contagi nel paese, dunque si ritorna sotto i 3.000 ma sale il numero dei decessi per o con cornavirus. Dai 68 di ieri si è saliti a 78 per cui il numero complessivo dall'inizio della pandemia è ora di 3.101. E per la prima volta le terapie intensive superano quota 300, per la precisione 306. Il coronavirus non concede tregua neanche in Istria: dei 495 tamponi effettuati, 80 sono risultati positivi mentre all'ospedale regionale di Pola sono decedute due persone positive al test, una di 79 e l'altra di 84 anni, entrambe con patologie pregresse. Sono 61 i pazienti ricoverati. Nella Regione litoraneo montana i nuovi casi sono 265 a fronte di 946 tamponi mentre i guariti sono 258. Al centro clinico ospedaliero di Fiume dove sono ricoverati 150 pazienti, si è avuto un decesso. Intanto da stamane il traffico è intenso sulle principali viabili del paese e soprattutto ai valichi di frontiera dove si segnalano lunghi incolonnamenti. In particolare a quelli con la Slovenia per il rientro a casa di chi lavora all'estero, per trascorrere in famiglia le prossime festività. Chi entra in Croazia dai paesi sulla lista rossa deve esibire il test negativo non più vecchio di 48 ore. E nei prossimi giorni si prevede l'aumento del traffico in Croazia in seguito al divieto di spostamenti tra le regioni che scatterà il 23 dicembre. Dunque non saranno pochi coloro che anticiperanno le partenze o i rientri.
Valmer Cusma
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