Da 129 mila nel 2022 a 200 mila nel 2023, il numero degli stranieri impiegati in Croazia è in costante aumento vista la persistente mancanza di manodopera specie nei settori dell'edilizia e turismo. Rimane alto il numero di lavoratori provenienti dall'area dei Balcani, anche se ultimamente sta crescendo in modo esponenziale la presenza di asiatici con in testa nepalesi e filippini. "Gli stranieri compongono il 9% del numero complessivo dei lavoratori in Croazia e questo basta per comprendere il ruolo che hanno per la crescita e, in generale, per l'economia nazionale", dicono le associazioni datoriali che prevedono nuovi flussi e parlano di 500 mila arrivi entro il 2030. Paradossalmente nello stesso tempo il paese registra 110 mila disoccupati che, evidentemente con qualifiche e requisiti superiori, rifiutano le offerte.
Sembra scongiurato il pericolo che vedeva collegato l'arrivo di forza lavoro estera con un abbassamento degli stipendi. Secondo gli ultimi dati forniti, le paghe sarebbero addirittura aumentate poiché i datori sono interessati a mantenere un personale efficiente e valido. In generale è Zagabria a registrare il maggior numero di stranieri, ma subito dopo arriva la Regione istriana che ne ospita all'incirca 25 mila. 6 mila sono impiegati nell'edilizia, altri 12 mila nel turismo e poi pure in altre attività. La maggioranza si dichiara soddisfatta delle condizioni di vita e lavoro nella penisola. Raccontano di guadagnare abbastanza da vivere dignitosamente e inviare aiuti alle famiglie. La maggior parte di loro pensa di stabilirsi permanentemente in regione e anela a un ricongiungimento con i propri cari. Purtroppo non tutte le vicende sono così promettenti. In questi giorni stampa e giornali hanno testimoniato pure delle condizioni disumane riservate ai propri operai da alcuni imprenditori della capitale dove sono frequenti pure fenomeni di razzismo e intolleranza.
Lionella Pausin Acquavita