Viene stimato in oltre 5.000 il numero dei manifestanti che hanno aderito alla protesta contro il governo del premier Andrej Plenković, promossa da 11 partiti all'opposizione dell'area sinistra-liberale. Hanno voluto così esprimere il grande malcontento per la corruzione imperante nel paese, le manipolazioni, falsità e l’idoneità politica quale criterio principale all'atto delle assunzioni nei settori pubblico e statale. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nomina del controverso giudice Ivan Turudić a Capo della Procura di stato. Turudić lo ricordiamo è sospettato di aver mantenuto stretti legami con pregiudicati e persone sotto inchiesta per frode fiscale, corruzione e sottrazione di denaro pubblico. Per Sandra Benčić del partito Možemo! (Possiamo) questa è stata la più grande manifestazione mai organizzata in Croazia. "Ormai ci hanno rubato tutto" ha detto "ma non gli ideali e la resistenza". Molto atteso l'intervento di Peđa Grbin presidente del Partito socialdemocratico, la maggiore formazione all'opposizione. "Basta tirannia, basta bugie, basta corruzione, basta Accadizeta” ha urlato, parlando dell'inizio di una bella storia che spazzerà via tutto il marcio e tutti i mali nel paese. Grbin ha quindi aspramente criticato la cosiddetta "Lex AP" con la quale il potere vorrebbe impedire ai giornalisti di diffondere notizie e informazioni sui processi in corso a carico di ex ministri e alti funzionari statali e di governo coinvolti in scandali di corruzione e malversazioni. Interpellato sulla manifestazione, il premier Plenković ha dichiarato trattarsi di una protesta pro-russa, con slogan offensivi e primitivi. Secondo gli analisti, l'opposizione non dovrebbe fermarsi qui se aspira a imporsi ai 3 appuntamenti elettorali di quest'anno: voto europeo, elezioni parlamentari e del presidente della repubblica.
Valmer Cusma