Giro di vite in Croazia per arginare l'epidemia di coronavirus. Il Comando di crisi della Protezione civile ha deciso che tutti i cittadini stranieri provenienti dalle zone a maggiore rischio di contagio dovranno obbligatoriamente trascorrere 14 giorni in quarantena. Nel caso si rifiutassero non potranno varcare la frontiera. I cittadini croati provenienti dalle stesse zone dovranno invece trascorrere 14 giorni in autoisolamento. La misura è stata presa, come rilevato, tenendo conto in particolare del fatto che numerosi cittadini italiani continuano ad arrivare in Croazia. Il provvedimento si riferisce in primo luogo alle zone rosse di Italia, Cina, Corea del Sud e Iran. La Protezione civile ha raccomandato pure di rinviare ogni assembramento di oltre mille persone negli spazi chiusi. Inoltre, i cittadini sono stati esortati a rinunciare per il momento ai viaggi nelle zone a rischio in Italia ed Europa.
Nel frattempo, sull'isola di Cherso sono state poste in isolamento due famiglie presso le quali avevano soggiornato due cittadini italiani risultati positivi al rientro in Italia. Il ministro degli Interni Davor Božinović ha dichiarato che Zagabria segue con attenzione l'evolversi della situazione ed è pronta a prendere ulteriori misure. La Protezione civile della Contea litoraneo-montana ha chiesto intanto che a fini preventivi anche la Regione Friuli-Venezia Giulia venga inserita nella lista delle zone a rischio per facilitare i controlli alla frontiera. In altre parole, tutti i cittadini italiani dovrebbero essere trattati allo stesso modo all'ingresso in Croazia. Intanto rimane fermo a dodici il numero dei malati di coronavirus in Croazia: la loro situazione è stabile anche se tre sono in condizioni più serie.
Dario Saftich