Sono 3 milioni 733 mila gli elettori chiamati a scegliere la composizione dell'undicesima legislatura della Repubblica di Croazia, 127 mila in meno di quattro anni fa. Ricordiamo che il paese è suddiviso in dieci collegi elettorali che scelgono ciascuno 14 deputati mentre l'undicesimo e il dodicesimo sono riservati rispettivamente alla diaspora che ne nomina 3 e alle minoranze nazionali che ne designano 8. Nella circoscrizione esteri che comprende una quarantina di paesi e registra più di 222 mila aventi diritto al voto, gli oltre 110 seggi sono aperti da ieri. Per quanto riguarda invece la ventina di gruppi nazionali- va detto- che alcuni eleggono comunemente il proprio rappresentante, altri, come ad esempio la minoranza serba ne elegge tre mentre quella italiana uno. Vista l'assenza del diritto al doppio voto gli elettori di queste comunità devono optare o per il voto politico o per quello etnico. Ricordiamo che a contendersi il seggio riservato alla minoranza italiana i candidati sono Furio Radin e Corrado Dussich. Per quanto riguarda gli altri collegi sono in corsa complessivamente 165 liste, 27 in meno rispetto a quattro anni fa. Risulta che a contendersi un seggio sono ci sono 15 nomi, contro i 17 del 2020. Anche in questa tornata ci sono più uomini (58%) che donne (42%). L'età media è pari a 51 anni e supera di molto quella registrata negli ultimi quattro cicli elettorali. Il candidato più giovane ha 18 anni mentre quello più anziano 95. In calo il numero degli osservatori: 5 mila 400 contro gli 8 mila 500 della scorsa tornata. Più di 70 mila invece gli scrutinatori ingaggiati dal Comitato elettorale centrale che a mezzogiorno pubblicherà i primi dati sull' affluenza alle urne, mentre i primi risultati sul voto saranno noti verso le 21.Da ribadire infine che oggi nel paese è giornata non lavorativa e che perciò rimangono chiusi scuole, asili, banche, uffici della pubblica amministrazione e altri servizi
L.P.A.