Esulta l'SDP che con Zoran Milanović torna a vincere dopo anni di astinenza anche se è chiaro che la vittoria va solo ed esclusivamente al nuovo vecchio presidente che in questo periodo da icona della sinistra è assurto a idolo della destra. Piange, ma non troppo, l'HDZ preparato ad intascare una sconfitta che comunque non prevedeva di tali proporzioni e che potrebbe scalfire la coalizione di governo ma difficilmente intaccare la compattezza partitica interna. In queste ore più che al ruolo dei partiti, l'attenzione si concentra sulla futura coabitazione tra il Capo dello Stato ed il premier Plenković con il suo esecutivo.
Nonostante le competenze limitate, il primo è il garante della Costituzione e viene percepito pure come garante dell'equilibrio politico. Tra le altre cose è stata sicuramente quest'ultima caratteristica a far convergere la marea di voti sull'uscente Milanović, voti per altro arrivati pure da una parte dell'elettorato del centrodestra e dell'HDZ che egli si è premurato di ringraziare. Ringraziamenti naturalmente non graditi da Plenković che, risentito dalla batosta incassata da Dragan Primorac, candidato che lui ha scelto e sostenuto, non ha addirittura voluto porgere gli auguri di circostanza al neoeletto presidente. Tra i due- come noto- c'è ormai da cinque anni un acceso confronto che un giorno si è l'altro pure infiamma la scena politica nazionale. Il picconatore Milanović, noto per la sua retorica tagliente che spesso e volentieri rasenta la maleducazione, anche nel suo discorso da trionfatore ha fatto capire in modo duro ed ironico che è intenzionato a far rispettare il suo ruolo nei settori che competono alla sua funzione e che sono prima di tutto la difesa ed i servizi segreti e in parte anche la politica estera. Messaggio non recepito da Plenković che secondo gli analisti ha rifiutato un'altra volta la mano tesa di Milanović. Si spera ora che la notte porti consiglio e che i due politici rivedano le posizioni egocentriche ed intransigenti e, per il bene del paese, comprendano la necessità di dialogo, collaborazione e compromesso.
(lpa)