Gli imprenditori croati devono fare i conti con una penuria sempre maggiore di manodopera sul mercato del lavoro nazionale. Anni fa c'era la propensione ad assumere lavoratori provenienti dai Paesi vicini, più facilmente integrabili in Croazia, ma ormai si è raschiato il fondo anche sui mercati del lavoro della Serbia e della Bosnia ed Erzegovina. Per cui non resta che guardare all'Asia. Così negli ultimi tempi arriva sempre più spesso manodopera dal Nepal e dalle Filippine. Ma non mancano nemmeno i turchi. Quest'anno sono già stati concessi 90mila permessi di lavoro a cittadini stranieri, assunti nel 50 per cento dei casi nel settore turistico e nel 40 per cento dei casi nell'edilizia. L'abolizione delle quote per l'arrivo di manodopera dall'estero ha sicuramente favorito questa tendenza. Il calo demografico e la reticenza dei croati a svolgere determinati lavori hanno fatto il resto. La Croazia, quindi, tende a diventare sempre più un Paese d'immigrazione. (red)
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