Andrà avanti fino al 20 settembre in Croazia il monitoraggio che gli esperti internazionali hanno avviato lunedì scorso e che prevede una serie di riunioni online con rappresentanti del governo, giornalisti, rappresentanti dei mezzi d'informazione, associazioni di categorie e società civile. Come riportato da un comunicato del MFRR, la missione segue la valutazione di persistenti attacchi contro la stampa, minacce nei confronti dei giornalisti e ambiguità circa la proprietà dei media. "Da gennaio in qua abbiamo registrato una decina di segnalazioni su abusi, minacce e diffamazioni che coinvolgono il settore", riferisce Media Freedom Rapid Response ricordando pure le 750 cause legali aperte contro i media ed operatori dell'informazione. Nell'annunciare la missione, il quotidiano zagabrese Jutarnji List riporta alcuni fatti concreti: dalle dichiarazioni di discredito nei confronti di una serie di giornalisti fatte dal premier Plenković alle minacce rivolte alla stampa da alcuni esponenti del Movimento patriottico, formazione politica di governo che richiede l'abolizione dei finanziamenti a "Novosti", il settimanale della Comunità serba in Croazia. Si ricordano, inoltre, le campagne denigratorie nei confronti di alcune testate online quali Telegraf, Faktograf, Portale climatico come pure l'allarme bomba alla redazione del "Nacional".
La missione metterà a fuoco pure la questione delle recenti e controverse modifiche al Codice penale che, con l'inserimento del reato di divulgazione non autorizzata dei contenuti d'indagine, rischiano di imbavagliare ulteriormente la stampa e limitare il diritto di informare ed essere informati. Da rilevare infine che i risultati e le conclusioni della missione di Media Freedom serviranno a delineare lo stato attuale della libertà di stampa in Croazia ed individuare una serie di linee guida e raccomandazioni per elevare la libertà di espressione agli standard europei.

Foto: Radio Capodistria
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