Il premier, Andrej Plenković, è convinto che le spaccature all'interno del Movimento patriottico non intaccheranno la stabilità della maggioranza parlamentare e del suo governo. "Non c'è alcun pericolo", ha detto aggiungendo che non è suo compito né commentare, né intromettersi nei processi interni delle altre formazioni politiche anche se queste fanno parte della coalizione. L'attenzione è tutta rivolta a quanto sta accadendo nel Movimento patriottico che registra un aspro confronto tra l'ala che sostiene il leader, Ivan Penava, e quella vicina al vicepresidente, Mario Radić. Alla base degli screzi visioni contrapposte circa l'appoggio a Plenković ma soprattutto la spartizione delle quote dei delegati alla prossima convention che vedrebbe favorita l'area di Vukovar, roccaforte di Penava che di Vukovar, ricordiamo, è sindaco. L'attuale leader del Movimento patriottico, ieri, in una conferenza stampa ha annunciato la sua ricandidatura alla guida della formazione politica. Circondato dai suoi tre ministri e da 9 degli 11 deputati, Penava ha voluto dimostrare di godere la fiducia dei vertici del partito. I suoi detrattori dicono però che gli mancherebbe quella delle sezioni regionali più vicine a Radić che, comunque, non ha ancora deciso se candidarsi o meno. Il Congresso elettorale dei "patriottici" in programma il 31 agosto, come sentito, non sta preoccupando Plenković che, questa l'opinione, da politico navigato è pronto ad affrontare i vari ed eventuali scenari: quello con un Movimento patriottico unitario, quello con un partner spaccato e diviso e anche quello della formazione di una nuova maggioranza senza Penava e compagni.
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