Ristoranti e bar quasi sicuramente rimangono chiusi e a quest'ultimi non sarà permesso nemmeno il servizio da asporto e la consumazione negli spazi contigui aperti e terrazze. Potrebbero ripartire invece palestre, centri fitness e altre strutture destinate allo sport ricreativo ma con una serie di rigorose regole da seguire per evitare il rischio di contagi. La competenza sulla riapertura delle scuole viene demandata alle Unità di crisi conteali. Ricordiamo che le lezioni sono riprese il 18 gennaio ma in presenza solo per gli alunni dalla prima alla quarta classe mentre tutti gli altri, medie e medie superiori, la didattica si svolge su modello B o C dunque a distanza o a rotazione.
Il pacchetto di rilassamento - che sarà al vaglio del governo domani - potrebbe essere introdotto dal primo febbraio prossimo. Un allentamento che però ha già messo sul piede di guerra i proprietari di bar che denunciano il ritardo nella riapertura ma soprattutto l'impossibilità di garantire il servizio d'asporto che li vede danneggiati rispetto a ristoranti, rosticcerie, panetterie e distributori di benzina dove ad esempio il "Coffee To Go" è permesso. A richiedere con forza l'apertura delle strutture di ristorazione gli esercenti di categoria della Regione Istriana che ieri hanno avuto un incontro con l'Unità di crisi regionale. Quest'ultima ha più volte esortato l'Unità nazionale ad adottare un approccio selettivo, differenziato da zona a zona, forte anche del buon quadro epidemiologico della penisola che a differenza delle altre aree del paese registra solo 90 casi attivi mentre l'incidenza negli ultimi 14 giorni è scesa al di sotto dei 70 casi su 100 mila abitanti.
Lionella Pausin Acquavita
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