In visita ufficiale alla Croazia, la premier italiana Giorgia Meloni è stata ricevuta in mattinata dal premier Andrej Plenković, dal presidente del Sabor Gordan Jandoković per incontrare poi una delegazione dell'Unione italiana. Presente a tutti gli appuntamenti il vicepresidente del Parlamento e deputato CNI Furio Radin. La Meloni -ricordiamo - è arrivata a ieri sera per un incontro informale sull'agenda strategica UE 2024-2029 al quale hanno preso parte - oltre che ai vertici croati - il presidente del Consiglio europeo Charles Micheal e i capi di governo polacco e maltese Mateusz Morawiecki e Robert Abela.
Presente a tutti gli appuntamenti, il vicepresidente del Parlamento e deputato CNI Furio Radin.
Arrivata a Zagabria ieri sera per un incontro informale sull'agenda strategica UE 2024-2029 al quale hanno preso parte - oltre che ai vertici croati- il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e i capi di governo polacco e maltese Mateusz Morawiecki e Robert Abela, la premier italiana ha proseguito oggi con la sua visita ufficiale. Nella mattinata, colloquio bilaterale con il premier Andrej Plenković esteso quindi alle due delegazioni, la presidente del Consiglio è stata ricevuta in seguito dal presidente del Parlamento Gordan Jandroković per incontrare poi una delegazione dell'Unione italiana.
Quasi stupita dai due decenni trascorsi dall'ultima visita a Zagabria di un premier italiano, ultimo fu' Silvio Berlusconi nel 2003, la Meloni si è dichiarata felice di essere in Croazia e poter valorizzare l'amicizia e rilanciare la cooperazione strategica tra i due popoli. Nel colloquio a quattrocchi e quindi nell'incontro allargato alle due delegazioni, toccati -dunque- argomenti dell'agenda bilaterale, europea e internazionale. "Italia e Croazia sono determinate ad andare avanti nel percorso di riunificazione dei Balcani occidentali all'Unione europea e già nella riunione del Consiglio UE di dicembre ci potrebbero essere segnali di apertura dei negoziati alla Bosnia Erzegovina", si è sentito dire a Zagabria dove in visione del rafforzamento della già ottima cooperazione bilaterale è stato annunciato -nel 2024- un business forum e un comitato interministeriale. Ampio spazio è stato dedicato naturalmente alla gestione comune dei fenomeni migratori con il premier croato - per la prima volta favorevole a controlli congiunti alle frontiere esterne dell'UE - ad auspicare che il nuovo regime ai confini reintrodotto dall'Italia e successivamente pure dalla Slovenia cessi quanto prima. La Meloni ha ripetuto che "bisogna perseverare su Schengen e che l'impegno è di ripristinare il regime ordinario non appena le condizioni lo permetteranno".
Sul tavolo pure la questione delle minoranze. "Comunità - che a detta dei due premier - rafforzano i legami tra i due paesi e i due popoli". La Meloni ha ringraziato Zagabria per la sensibilità dimostrata nei confronti della CNI ed ha annunciato tavoli tecnici congiunti atti a valutare l'attuazione dell'Accordo sulla tutela delle minoranze del 1996 e valutare eventuali elementi per rafforzarlo e migliorarlo. Un argomento che la premier italiana ha discusso pure con i rappresentanti della Comunità nazionale italiana e che il deputato Furio Radin reputa molto importante. "Finalmente gli stati stanno tirando fuori - Petkovic è concorde - il trattato sulle minoranze", ci ha detto l'esponente minoritario ed ha aggiunto della soddisfazione espressa dalla premier italiana per il ruolo svolto dalla componente italiana nell'avvicinamento tra i due paesi. "Abbiamo spiegato che lo facciamo non soltanto partecipando alla politica nazionale, regionale e locale, lo facciamo anche mantenendo la nostra identità e cultura del territorio; noi siamo pochi, ma in Istria almeno la metà della popolazione riesce a capire e a comunicare in lingua italiana", ha raccontato Radin che ha invitato la premier italiana a visitare e incontrate tutta la CNI, invito che è stato accolto con grande calore.
Calore e affetto fondamentali che la Meloni ha riservato pure alla delegazione dell'Unione italiana, composta dai presidenti della Giunta esecutiva Marin Corva, dell' Assemblea Paolo Demarin e dal presidente UI, Maurizio Tremul che così si è espresso ai nostri microfoni: " E' stato un incontro molto proficuo sia per i contenuti relativi ai finanziamenti stabili alla CNI, alla collaborazione con il mondo della diaspora, con gli esuli; agli investimenti e progettazioni europee su Gorizia-Nova Gorica 2025, al ruolo che l' Unione italiana svolge dal punto di vista unitario e al tavolo tecnico per quanto riguarda l' attuazione del trattato italo-croato sulle minoranze che noi chiedevamo da anni". Fondamentale la premura e il sostegno dimostrato dalla Meloni alla CNI. "Nelle parole e nella simpatia espresse dalla presidente del Consiglio abbiamo sentito il cuore dell'Italia che batte a favore della Comunità nazionale italiana che l'UI rappresenta in Croazia e Slovenia nel rapporto con la Nazione madre e questo grande amore verso la Nazione Madre che noi abbiamo e coltiviamo", ha concluso l'esponente dell'Unione italiana.
Lionella Pausin Acquavita