Era stata la Corte costituzionale, nel febbraio 2023, a decidere l'abrogazione della vecchia Legge elettorale che, secondo la delibera dei giudici, presentava un inaccettabile indice di ponderazione del voto. La riscrittura delle circoscrizioni e successiva normativa, approvata dal Sabor lo scorso autunno, era stata però contestata dall'opposizione che si è rivolta all'alta corte. Alta corte che ora, con 9 voti favorevoli, difende le nuove disposizioni. "Sette membri dell'organismo si sono riservati a dare parere separato, quattro dei quali favorevole", ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Corte costituzionale Miroslav Šeparović. Egli ha dichiarato che nella sentenza si è tenuto conto di come la Costituzione non stabilisce il modello elettorale che è prerogativa del legislatore. "L'analisi del decreto ha dimostrato che si è tenuto conto dei confini naturali, dei criteri storici, sociologici, culturali, dei collegamenti e soprattutto del peso degli elettori in ciascuna circoscrizione", ha detto Šeparović ricordando infine che i deputati eletti al Parlamento rappresentano tutti i cittadini della Croazia e non i singoli comuni, città e contee.
Da rilevare che la Corte costituzionale ha inoltre respinto la proposta per l'avvio della procedura di valutazione di costituzionalità degli articoli della Legge sul commercio e inerenti alla chiusura domenicale e festiva dei negozi. La decisione è stata presa con la maggioranza dei voti ovvero con 10 voti favorevoli mentre 3 giudici sono risultati contrari e quattro si sono riservati a dare parere separato. "Si tratta di una normativa che non lede il diritto dei datori di lavoro, dei dipendenti e dei consumatori", ha detto Šeparović spiegando come le 16 giornate festive di apertura concesse e il lavoro ininterrotto dei negozi dal lunedì al sabato bilanciano gli interessi di tutte e tre le categorie.
Lionella Pausin Acquavita