Finora nell’area terremotata della Croazia centrale dove vivono circa 120.000 abitanti, sono stati collocati 350 container abitativi. Ebbene secondo i calcoli ce ne vogliono ancora da 1.000 a 1.500 per sistemare tutti i terremotati molti dei quali ancora trascorrono la notte a cielo aperto, a temperature ormai proibitive. E come se non bastasse nella zona è caduta la prima neve. Intanto lo sciame sismico non concede tregua. Nella notte sono state avvertite una decina di scosse, per fortuna di lieve entità, sotto i due gradi Richter. Le scosse seguite al forte sisma del 29 dicembre scorso, hanno reso inabitabile la caserma di Petrinja dove erano stati sistemati 116 anziani della casa di riposo. Ebbene per loro il calvario continua, si è reso necessario, infatti, un nuovo trasferimento per la precisione nelle case di Topusko, Sisak e Ogulin. Evacuati dalla caserma anche i 222 abitanti di Petrinja, che vi avevano trovato riparo dopo esser rimasti senza tetto. Il terremoto ha procurato gravi danni anche al patrimonio culturale dell’area per cui è iniziato il recupero del salvabile. A Petrinja viene messa in salvo la collezione d’arte del pittore Krsto Hegedušić, una delle più preziose nel paese. E a Sisak oggi è in piano la rimozione a scopo precauzionale della torre del campanile seriamente danneggiato. Nell’area terremotata continuano ad arrivare aiuti umanitari da tutta l’Europa.
Valmer Cusma