Sulle reti social in Croazia infuria in questi giorni il dibattito sul diritto dei figli delle coppie omosessuali a essere battezzati.
A offrire lo spunto per la discussione è stato l'annuncio del parroco del rione fiumano di Srdoći, Kristijan Zeba, di non voler battezzare il bimbo di una coppia di lesbiche, concepito con la fecondazione assistita.
Il parroco ha motivato la sua decisione affermando che le "due mamme" vivono nel peccato e che la cosa migliore da farsi è lasciare che sia il bambino, quando sarà cresciuto, a chiedere da solo il battesimo.
Le opinioni a questo proposito, come emerge dal dibattito sui social, sono contrastanti. La vicesindaco di Fiume, Sandra Krpan, ha espresso rammarico per la decisione del parroco, rilevando che la Chiesa dovrebbe essere vicina a tutte le persone.
Secondo la vicesindaco in questo caso siamo in presenza di un atto inaccettabile di violenza nei confronti del bambino e dei genitori. Il professore della Facoltà di Teologia di Fiume, Josip Grbac, ha sottolineato, da parte sua, che anche il figlio di una coppia di lesbiche ha il diritto di essere battezzato.
Un bambino è tale a prescindere se i genitori siano dei peccatori, divorziati oppure gay, ha evidenziato il teologo.
Dario Saftich - La Voce del Popolo