A Vukovar si è svolto l'annunciato comizio di protesta promosso dai genitori dei ragazzi che una settimana fa in centro città erano stati picchiati da un gruppo di teppisti. Si chiede un maggior impegno delle istituzioni dello Stato, sia a livello di prevenzione che di azioni legali contro i responsabili. Ha avuto un grosso impatto sull'opinione pubblica del Paese il pestaggio di alcuni 15.enni sabato scorso a Vukovar a opera di un gruppo di teppisti dei Bad Blue Boys, i sostenitori ultras della Dinamo di Zagabria. Sembra che l'unica colpa delle vittime sia stata quella di aver parlato il serbo tra loro, il che ha fatto scattare l'ira degli assalitori, alcuni dei quali hanno trascorso 4 mesi nelle carceri greche per aver partecipato ai disordini scoppiati il 7 agosto scorso ad Atene in occasione della partita AEK - Dinamo. Ebbene due minorenni picchiati erano stati trasportati d'urgenza all'ospedale di Osijek, uno di essi ha riportato la frattura della scatola cranica, l'altro è stato dimesso dopo le cure. Nel frattempo la Polizia ha individuato cinque teppisti per i quali è stata disposta la carcerazione preventiva di un mese. Nei loro discorsi i manifestanti hanno chiesto un intervento più efficiente delle istituzioni statali nella soluzione del problema della violenza in città, presente da tanto tempo. Poi, il divieto di assembramento delle tifoserie nel centro di Vukovar, una maggiore presenza della Polizia e infine la prevenzione e azioni penali contro i responsabili. Al comizio dal titolo Stop alla Violenza, non sono stati ammessi personaggi politici in quanto, a detta degli organizzatori, ne avrebbero approfittato per la loro promozione personale.
Valmer Cusma