Dopo la mozione di sfiducia nei confronti del cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, il capo dello Stato, Alexander Van der Bellen, ha destituito tutti i membri dell'attuale governo di Vienna e - ad eccezione dello stesso Kurz - ha autorizzato loro per la gestione degli affari correnti fino alla nomina del nuovo esecutivo.
Il governo austriaco è ora composto dagli attuali ministri del Partito Popolare ÖVP e da esperti che hanno sostituito i capidicastero dalle file dei Liberali. Dovrebbe rimanere in carica per la gestione degli affari correnti per circa una settimana. Il presidente Van der Bellen ha annunciato di voler nominare - entro la fine della settimana o l'inizio della prossima - un esecutivo di transizione che guiderà l'Austria fino alle elezioni anticipate, previste per il mese di settembre. In precedenza, il capo dello Stato aveva annunciato di voler nominare un cancelliere ed un governo provvisori con particolare riguardo al sostegno del parlamento, per evitare così una nuova mozione di sfiducia. Van der Bellen ha già iniziato i colloqui con i partiti.
Il parlamento austriaco - durante una sessione straordinaria - ha adottato una mozione di sfiducia nei confronti del cancelliere Kurz: passata soprattutto grazie ai voti dei socialdemocratici, dei liberali e della Lista Jetzt, che ha proposto l'interpellanza. Il 32-enne Kurz non si è presentato alla cerimonia della nomina del governo per la gestione degli affari correnti; ha inoltre affermato che non assumerà il mandato parlamentare e in questo modo rinuncerà anche alla guida del gruppo parlamentare ÖVP. Secondo quanto reso noto dal suo portavoce, l'ex cancelliere presto inizierà la sua missione in giro per l'Austria per ottenere nuovo sostegno dai cittadini e continuare così il suo percorso nel mondo della politica.
E. P.