Stando ai dati pubblicati da Frontex, nei primi dieci mesi dell'anno il bilancio complessivo degli attraversamenti irregolari è sceso del 42% rispetto allo stesso periodo del 2023. La rotta del Mediterraneo centrale, che tradizionalmente rappresenta una delle vie più frequentate dai migranti provenienti dall'Africa, ha visto una notevole riduzione del 62%, contribuendo in modo rilevante alla diminuzione complessiva dei flussi irregolari. Diversa è la situazione nella regione del Mediterraneo orientale, dove si è verificato un lieve aumento degli attraversamenti rispetto ai dati di settembre. Questa rotta resta un punto di passaggio cruciale per i migranti provenienti dal Medio Oriente e dall'Asia. Frontex rileva un risultato particolarmente positivo lungo la rotta balcanica, con una riduzione pari all'80%. Si tratta di una delle diminuzioni più marcate tra le rotte europee, probabilmente attribuibile a maggiori controlli di frontiera e a nuove politiche migratorie in diversi Paesi della regione. Preoccupano invece i dati in merito alle frontiere terrestri orientali, direttamente esposte agli effetti della guerra in Ucraina, dove si registra un aumento del 195% degli arrivi irregolari. Numeri al rialzo anche per quanto concerne gli attraversamenti illegali della Manica, in aumento del 5% rispetto mesi precedenti, un dato che potrebbe indicare una ripresa del flusso migratorio verso il Regno Unito.
M.N.
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