Foto: MMC RTV SLO
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Polemiche attorno al progetto europeo denominato "Corano Europeo" che si propone di studiare «il modo in cui il Libro Sacro islamico è radicato nella storia intellettuale, religiosa e culturale dell'Europa medievale e moderna».

L'eurodeputata della Lega, Anna Maria Cisint ha presentato un'interrogazione urgente alla Commissione Europea, affermando di ritenere "questa operazione un insulto alla memoria europea ed un pericoloso tentativo di indottrinare le nuove generazioni, piegandole alla narrativa islamica. Un lavaggio del cervello finanziato con i soldi dei cittadini europei".

L'ex sindaco di Monfalcone aggiunge: "Mentre famiglie e imprese lottano contro crisi economiche, Bruxelles finanzia la propaganda. Altro che priorità: questa è complicità culturale".
Cisint sottolinea che il progetto viola anche «il principio di laicità sancito dai trattati europei», che dovrebbe impedire l'utilizzo di fondi comunitari per finalità che, secondo Cisint, «spalancano le porte all'invasione culturale».

Nell'interrogazione gli eurodeputati leghisti chiedono alla Commissione chi sono i destinatari dei finanziamenti, quali sono gli obiettivi politici dichiarati e come si giustifica questo lavoro rispetto alla laicità dell'Unione Europea.

Come facilmente immaginabile sui social non sono mancate le reazioni, anche forti, all'intervento dell'europarlamentare del Friuli-Venezia Giulia, che ancora una volta ha spaccato l'opinione pubblica, in questo caso tra chi la incoraggia a proseguire su questa strada e chi, al contrario, difende il pluralismo culturale come uno dei valori fondanti della UE.

Davide Fifaco