Inizia il conto alla rovescia per le votazioni europee del prossimo giugno, appuntamento elettorale che coinvolge milioni di persone, fra cui i cittadini che vivono all'estero. Potranno votare sia gli italiani residenti in uno Stato dell'Unione europea e regolarmente iscritti all'AIRE (Anagrafe degli Italiani residenti all'estero), sia i cittadini italiani e i familiari con essi conviventi che si trovano temporaneamente nei paesi Ue per motivi di studio o di lavoro, presentando apposita domanda al Comune italiano nelle cui liste elettorali sono iscritti. A differenza di quanto accade alle politiche, dove il voto dall'estero avviene per corrispondenza, per le europee sono appositamente istituiti dei seggi presso gli Uffici consolari. L'elettore riceverà al proprio indirizzo, entro il quinto giorno precedente quello delle votazioni, il certificato elettorale con l'indicazione del seggio nel quale votare e i riferimenti di data e orario. In caso di ritardo potrà richiedere il certificato sostitutivo. Per essere ammessi al voto è necessario presentare entro il prossimo 21 marzo una domanda indirizzata al sindaco del Comune di iscrizione nelle liste elettorali, da presentare all'Ufficio consolare italiano competente, che poi ne curerà l'inoltro. La richiesta deve riportare l'indicazione specifica dei motivi, di studio o lavoro, per i quali il connazionale si trova nel territorio della circoscrizione consolare e deve essere corredata dall'attestazione del datore di lavoro, istituto o ente presso cui svolge l'attività di studio, o in alternativa da una dichiarazione sostitutiva, che contenga l'indicazione dell'attività di lavoro o studio svolta, ovvero la qualità di familiare convivente. Da sottolineare che la scadenza del 21 marzo è tassativa, senza deroga per le domande trasmesse in cartaceo nel cui caso non farà fede il timbro postale. In caso contrario il diritto di voto potrà essere esercitato solo in Italia.
Valerio Fabbri