Basta condividere articoli e foto sui social senza che i loro autori siano remunerati per ogni click. E qualora il pagamento non dovesse essere effettuato, il contenuto va rimosso. E’ quanto prevede la riforma della legislazione Ue sul diritto d’autore approvata dalla commissione Affari giuridici del Parlamento europeo. Una riforma che non piace al Movimento 5 Stelle che grida all’attentato alla libertà del web.
Le nuove norme
Nella loro proposta, gli eurodeputati chiedono che artisti, giornalisti ed editori siano remunerati per il loro lavoro dalle piattaforme di condivisione e dagli aggregatori di notizie. Il testo adottato dalla commissione, tra le altre cose, limita gli elementi di un articolo di informazione che gli aggregatori di notizie possono condividere senza la necessità di pagare i diritti al detentore del copyright. Inoltre, il testo esige che le piattaforme online di condivisione paghino i contenuti che pubblicano ai detentori dei diritti oppure che il materiale coperto da copyright sia bloccato e rimosso in caso di mancato pagamento.
La proposta dell'Europarlamento prevede anche la possibilità per gli autori di reclamare una remunerazione addizionale, quando la remunerazione concordata originariamente è "sproporzionatamente" bassa rispetto ai benefici di chi sfrutta i diritti. “Abbiamo assicurato che gli autori saranno remunerati sia per le entrate dirette che indirette derivanti dall'uso del loro lavoro, garantendo che i sindacati e altre organizzazioni di rappresentanza possano avviare meccanismi di risoluzione delle controversie”, esultano i socialdemocratici, di cui fa parte il Pd.
M5s annuncia battaglia
Ma per il Movimento 5 Stelle (e forse anche per la Casaleggio associati) le nuove norme sono una “mannaia sulla libertà di internet”. L’eurodeputata pentastellata Isabella Adinolfi, punta il dito soprattutto sulle norme che consentono agli editori “di monetizzare la condivisione degli utenti di articoli sui social network e sui blog. In altre parole, agli editori viene concesso il diritto di vietare la condivisione su internet di frammenti e titoli di articoli di giornale contenuti nei link che i cittadini condividono”, spiega. “In secondo luogo – aggiunge l’eurodeputata - possono essere rimossi, e quindi censurati, tutti quei video, meme o elementi satirici coperti dal diritto d’autore. Giù le mani da Internet”, conclude.
Il testo, che nelle sue parti più controverse è stato approvato di stretta misura, ora passerà alla plenaria dell'Europarlamento, prima di avviare i negoziati con i governi dell'Ue. Il M5s annuncia già battaglia.
Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue