In mattinata, Pierre Moscovici afferma che l'Italia è un problema urgente per l'Eurozona su cui bisogna concentrarsi subito. Secondo il Commissario Europeo agli Affari economici e monetari, c'è bisogno di riformare l'economia italiana. Bloccare le riforme e stampare moneta non salverà il paese. Secondo Moscovici infine, ridurre il debito pubblico è nell'interesse dell'Italia, il Paese che ha tratto maggiori benefici dalla flessibilità.
Più tardi sono arrivate anche le dichiarazioni di Mario Draghi. "Negli ultimi mesi le parole udite dall'Italia sono cambiate molte volte. Ora aspettiamo i fatti, la legge di bilancio e la discussione parlamentare. Purtroppo le parole hanno fatto danni, alle famiglie e alle imprese. In ogni caso, la Banca Centrale Europea si aspetta che le regole saranno rispettate come promesso. Draghi conclude spiegando che il mandato della BCE, che non aumenta i tassi lasciandoli al minimo storico, è di assicurare la stabilità dei prezzi e non che i deficit dei governi siano finanziati in qualsiasi condizione.
Di seguito, tocca a Oettinger. "Vorremmo che si rispettasse il tetto del 3% nel rapporto deficit-pil. Il debito italiano è al 133% - prosegue il Commissario Europeo per il bilancio - Per gli economisti, oltre una certa soglia non è tollerabile. La strategia del bilancio italiano - conclude Oettinger - spetta al governo e al parlamento italiani, tuttavia far salire il debito al 140% credo sia un'idea sbagliata".
Dall'Italia arriva la risposta di Luigi Di Maio "L'atteggiamento da parte di alcuni commissari europei è inaccettabile e insopportabile. Dall'alto della loro Commissione europea si permettono di dire che in Italia ci sono tanti piccoli Mussolini e non si devono permettere!".
(A.S.)