"Non c'è mai stato un referendum che non sia stato onorato nel Regno Unito. Abbiamo il dovere di attuare" la Brexit o sarà "catastrofico" per la democrazia. Cosi' Theresa May alla vigilia del voto sulla ratifica dell'intesa con Bruxelles. "La fiducia del popolo nel processo democratico e nei politici subirebbe un danno catastrofico", ha dichiarato ancora la premier.
Sono circa 100 infatti - secondo la BBC - i deputati conservatori e 10 quelli unionisti che potrebbero unirsi al Labour e ad altre opposizioni per votare contro l'accordo sull'uscita dall'Unione europea.
Intanto, in una lettera, i presidenti della Commissione e del Consiglio Ue, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, hanno offerto al primo ministro maggiori rassicurazioni sul backstop per le frontiere irlandesi. Nella missiva vengono specificati alcuni elementi contenuti nell'accordo per il divorzio da Bruxelles, senza però modificarlo. Il meccanismo del backstop, che garantisce un confine senza barriere tra Irlanda e Irlanda del Nord, sarà temporaneo ed entrerà in vigore "solo se strettamente necessario". La lettera evoca un valore legale negli impegni dell'Unione, ma non un diritto di Londra a recedere autonomamente dal backstop.
Boris Johnson però non cede all'ultimatum della premier, non crede che la bocciatura dell'intesa possa permettere al Parlamento di far saltare il divorzio da Bruxelles: "L'idea di una no Brexit e' un'assurdità: la Gran Bretagna uscirà dall'Ue a fine marzo, fine del discorso", ha affermato, precisando che fermare la Brexit sarebbe "giocare con il fuoco"; secondo Johnson "il popolo si sentirebbe tradito".
E. P.