I richiedenti asilo e altri gruppi più vulnerabili di migranti nell'Unione europea dovrebbero avere parità di accesso al vaccino contro il coronavirus. Lo ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, Antonio Vitorino, durante la conferenza interparlamentare sulle migrazioni e l'asilo in Europa, organizzata dall’Europarlamento e dalla Germania. "Nessuno è al sicuro fino a quando non sono tutti al sicuro", ha sottolineato. "Ora che abbiamo novità sul vaccino, i Paesi membri dell'Ue si trovano ad affrontare la sfida su come garantirne l'accesso a tutte le persone nel loro territorio, non solo ai propri cittadini, ma anche ai rifugiati, agli sfollati e ai migranti in Europa", ha detto ancora in direttore generale dell'OIM, invitando l'Ue a riformare quanto prima la politica in materia di asilo e migrazione.
Vitorino ha inoltre sottolineato che la pandemia di Covid-19 sta ulteriormente incoraggiando i flussi di migranti, facendo quindi aumentare anche le tensioni. Il Sahel - secondo le sue parole - sta "esplodendo" e ciò avrà gravi conseguenze in tutta l'Africa occidentale e la Libia, da dove molti africani intraprendono il pericoloso viaggio verso l'Europa, non è un punto di partenza sicuro.
Durante la conferenza, alla quale ha preso parte anche il presidente della Camera di Stato slovena, Igor Zorčič, è stata ribadita l'importanza del rimpatrio dei migranti che non hanno diritto d'asilo, e di combattere le cause di fondo della migrazione. Anche la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ritiene che la gestione delle migrazioni inizi nei Paesi di origine dei migranti. L'Unione europea, secondo von der Leyen, cercherà di stipulare partenariati con Paesi terzi a vantaggio di entrambe le parti. Il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, ha sottolineato che l'accoglienza delle persone, la loro identificazione, il supporto al trattamento delle richieste di asilo, nonché il rimpatrio, sono responsabilità comune di tutti i Paesi UE.
E. P.