Dall'entrata in carica del 1° novembre 2014, la Commissione presieduta dal lussemburghese Jean-Claude Juncker si è occupata di numerose questioni importanti, tra le quali i cambiamenti climatici, la Brexit, la crisi della zona euro, la disoccupazione giovanile, la migrazione, le interferenze straniere nei processi democratici e la disinformazione, gli attacchi ai diritti fondamentali e allo Stato di diritto, le sfide poste dalla digitalizzazione, le crescenti tensioni internazionali e i numerosi conflitti armati vicino alle frontiere esterne dell'UE. Nel suo recente discorso di commiato dal Parlamento europeo di Strasburgo Juncker ha espresso moderata soddisfazione per il lavoro svolto negli ultimi 5 anni. Tra i successi del suo mandato, soprattutto il piano d'investimento grazie al quale sono stati garantiti 1.100.000 posti di lavoro e la crescita economica è aumentata dello 0,9%. Valutato con soddisfazione anche il salvataggio della Grecia che non ha dovuto rinunciare a fare parte dell'eurozona. Juncker ha però elencato anche alcuni insuccessi, per i quali ha parzialmente incolpato i Paesi membri dell'Ue, tra cui la mancata istituzione di un'unione bancaria e la scarsa politica nel campo delle migrazioni e del suo fallimento nel raggiungere l'unione di Cipro. Adesso toccherà alla presidente designata la tedesca Ursula Von Der Leyen, prima donna alla guida della Commissione. Prima sarà necessario completare la squadra dei commissari, la Slovenia è rappresentata da Janez Lenarčič, e ottenere la fiducia del Parlamento Europeo.
(ld)