Michel Barnier ha precisato che l'intesa "deve includere un backstop - ovvero una soluzione di sicurezza - per l'Irlanda e l'Irlanda del Nord", che impedirebbe il ritorno di una frontiera fisica tra i due Paesi anche dopo la Brexit e la conseguente uscita del Regno Unito dal mercato interno e dall'unione doganale. Proprio la frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord rappresenta l'ostacolo maggiore verso un accordo tra Londra e Bruxelles. Barnier propone controlli soltanto su alcune merci in transito tra i due Paesi, la soluzione creerebbe però una frontiera interna al territorio britannico.
La premier, Theresa May, resta fiduciosa, sembra anche pronta a prendere una decisione, secondo fonti governative però non vuole firmare "un accordo ad ogni costo". May sembra poi essere venuta a patti con una dozzina di membri della sua squadra su una possibile permanenza del Regno nell'unione doganale europea. Una soluzione che potrebbe temporaneamente sciogliere il nodo sul confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. Scade infatti a fine novembre il termine per la chiusura del negoziato con l'Unione e Downing Street considera "altamente indesiderabile" la prospettiva di un'uscita dall'Ue senza intesa.
Intanto il gruppo CME ha annunciato che sposterà le operazioni della sua piattaforma BrokerTec ad Amsterdam. Dopo numerosi annunci di banche d'investimento pronte a fare le valigie, se ne va quindi dalla Gran Bretagna anche il principale mercato europeo dei finanziamenti a breve termine. Si tratta del primo esempio di un intero mercato che lascia Londra dopo la Brexit, soprattutto per il rischio di un "no deal". Il gruppo rassicura però le imprese dell'Ue: potranno infatti continuare a usare BrokerTec. "Tutti i nostri bond denominati in euro e i pronti contro termine si sposteranno ad Amsterdam", ha affermato l'amministratore delegato, John Edwards.