Ma l'inquinamento in Bosnia ed Erzegovina non è solo un problema di emissioni e di qualità dell'aria. Anche il suolo è spesso contaminato, a causa della pessima gestione dei rifiuti industriali e civili. Di riflesso anche le acque sono gravemente compromesse. La devastazione portata dal lungo conflitto nell'area ha impedito l'ammodernamento di industrie ed impianti, sia per quanto attiene il riscaldamento che per il traffico veicolare che per lo smaltimento dei rifiuti. Molte industrie scelgono di delocalizzare qui la produzione non solo per il costo del lavoro ma anche per la legislazione ambientale assai meno severa che nella vicina Unione europea. In molti siti industriali dismessi giacciono da anni scorie tossiche, si tratta di metalli pesanti, scarti di produzione conservati in barili metallici e altri casi seppelliti nel terreno. Analisi condotte in laboratori specializzate hanno dimostrato come nel suolo siano presenti nichel, cadmio e arsenico in misura superiore ad ogni soglia di guardia. (cc)
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