La decisione è stata approvata oggi a Strasburgo con 544 voti a favore, 28 contrari e 74 astensioni. Per il voto è stato decisivo il rapporto annuale riguardante la Turchia, presentato lo scorso 17 aprile dalla Commissione europea. Nel documento si legge che "Ankara si è molto allontanata dall'Ue", non ha rispettato le condizioni poste dall'Unione soprattutto "per quanto riguarda lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e l'indebolimento del sistema di bilanciamento dei poteri".
Durante le trattative sul bilancio 2018, lo scorso novembre, il Parlamento Ue ed i governi avevano deciso di congelare i fondi che avrebbero potuto essere sbloccati soltanto se la Turchia avesse fatto progressi "sufficienti e misurabili nei settori dello Stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani e della libertà di stampa". Secondo gli eurodeputati però le condizioni necessarie non sono state soddisfatte.
Le risorse verranno quindi usate per finanziare azioni legate alla rotta del Mediterraneo centrale dei migranti, soprattutto quelli provenienti da Libia e Tunisia, gli impegni dell'Unione europea sulla Siria ed il rafforzamento degli aiuti umanitari. Non si toccheranno però i 6 miliardi destinati alla Turchia per la gestione dei flussi migratori.