Finora si tratta di una dichiarazione di principio, non c’è un documento ufficiale né un progetto concreto, ma perlomeno tutti gli stati membri hanno approvato la proposta di creazione del cosiddetto Recovery fund, uno strumento che non comporta le condizioni del Mes, ma che soprattutto viene finanziato in modo uguale da tutti gli stati con lo scopo di sostenere l’economia europea messa in ginocchio dall’epidemia.
Lo strumento, sostenuto fra gli altri dall’Italia e dalla Slovenia, che alcune settimane fa avevano inviato una lettera alla Commissione chiedendo nuove soluzioni condivise per affrontare la crisi, è inserito all’interno di un piano da 2.000 miliardi presentato dalla Commissione europea, accanto ad altri canali di finanziamento come il Mes (ma si dovrà discutere delle condizioni) o la Banca europea per gli investimenti. Proprio alla Commissione è stato assegnato il compito di presentare entro due settimane un progetto che definisca nel dettaglio il nuovo strumento finanziario.
“Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso, e renderà la risposta europea più solida e coordinata – ha detto il premier italiano Giuseppe Conte al termine del vertice -: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno”. “La Commissione – ha aggiunto - lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”.
Il Recovery fund è però uno strumento diverso dagli Eurobond che l’Italia aveva chiesto fin dall’inizio dell’emergenza, e non è chiaro su come sarà finanziato: la stessa Cancelliera Angela Merkel, pur dichiarando che “una risposta comune del genere è anche nell'interesse tedesco”, e che “tutti hanno concordato sul fatto che serva un piano congiunturale”, ha ammesso che per ora non c’è accordo se finanziare il Recovery fund con sussidi, fondi concessi direttamente dall’Unione o dai governi, o con l’emissione di titoli.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è però impegnata a presentare le nuove proposte per il bilancio pluriennale 2021-2027 per “la seconda o la terza settimana di maggio”, ma la Commissione, ha aggiunto, è disposta a esaminare una soluzione ponte nell'attesa che i leader europei trovino un accordo sui contenuti del Recovery Fund, una possibilità appoggiata anche da alcuni Stati membri.
Alessandro Martegani