Foto: Martegani
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Aria da primo giorno di scuola in Consiglio regionale, dove questa mattina era stata convocata la prima seduta dopo le elezioni regionali che hanno confermato il centro destra e il presidente Massimiliano Fedriga alla guida della regione.
Tutti i consiglieri eletti sono giunti puntuali nell'emiciclo del Consiglio Regionale e hanno preso posto, dopo i saluti di rito e qualche parlola con la stampa, ai banchi. Sui posti delle consigliere sono state fatte trovare tre rose bianche, omaggio della presidenza della Giunta. Molti anche i parenti e amici dei neo consiglieri che hanno affollato il posti del pubblico.

Foto: Martegani
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Rilassati i consiglieri confermati dalla precedente consiliature, emozionati, e anche un po' nervosi, quelli che invece entravano per la prima a volta in Consiglio regionale. Un'emozione tradita in qualche caso dalla voce mentre si consumava il primo atto della consiliatura, il giuramento dei consiglieri, avvenuto in italiano, ma anche nelle lingue di riferimento: molti i giuramenti in friulano, e poi in sloveno e tedesco.

Qualcuno, come lo stesso presidente Fedriga, in segno di rispetto verso le minoranze linguistiche della regione, o il consigliere Stefano Mazzolini, hanno pronunciato il giuramento di rito addirittura in quattro lingue: italiano, e poi friulano, sloveno e tedesco.
Rotto il ghiaccio con il giuramento, si è passati al punto più atteso della seduta, l'elezione del Presidente del Consiglio regionale che dirigerà i lavori per i prossimi cinque anni: i consiglieri si sono avvicendati nelle due cabine elettorali allestite nell'aula, (per questo tipo di votazioni non si usa il voto elettronico), e alla fine dello spoglio la consigliera anziana Laura Fasiolo, che presiedeva la seduta ad interim, ha annunciato il nome indicato dal centro destra: il consigliere della Lega, il primo partito del centro destra e secondo gruppo più numeroso all'interno dell'aula, Mauro Bordin, ex capogruppo del Carroccio.

Mauro Bordin e Massimiliano Fedriga (Foto: Martegani)
Mauro Bordin e Massimiliano Fedriga (Foto: Martegani)

Bordin ha ottenuto 28 voti alla prima votazione, la maggioranza assoluta, mentre l'opposizione si è astenuta votando 18 schede bianche.
Nel suo primo intervento il neo presidente dell'aula ha ringraziato per la fiducia, e auspicato che il percorso legislativo sia “aperto, trasparente, ispirato da lealtà e da spirito di collaborazione”. Il nostro lavoro, ha aggiunto, “non sarà giudicato dalla quantità ma dal livello delle leggi che approveremo e mi attendo una legislatura di altissimo profilo”. Il Presidente ha anche sottolineato come il modello FVG sia apprezzato in Italia e nel mondo, ma come occorra comunque ripensare a molti aspetti per adeguarsi al mondo che cambia. Fra le priorità Bordin ha indicato la salute, l'ambiante, le realtà produttive, i provvedimenti per la famiglia e la natalità, e a margine della seduta ha anche ribadito l’appello a un confronto corretto fra le forze politiche: “Mi aspetto – ha detto - una legislatura fatta di persone che dialogano, discutono, talvolta magari anche aspramente, ma comunque si rispettino sempre nel ruolo che hanno, nella loro volontà e capacità di portare idee, e poi naturalmente si rispettino anche le decisioni che vengono prese, a più o meno ampia maggioranza”.
L’Assemblea in seguito ha anche eletto due vicepresidenti che affiancheranno Bordin nella consigliatura: confermati Francesco Russo del PD e Stefano Mazzolini della Lista Fedriga.

Alessandro Martegani