Sabato scorso è stato un giorno importante per Capodistria: in una cornice solenne si è benedetto e presentato alla comunità il nuovo organo installato nella cattedrale, dono della Tonhalle di Zurigo. A suonarlo è stato l'organista titolare, il maestro Federico Mirko Butkovič, da cui era partita nel 2017 l'idea della candidatura al bando per l'acquisizione del prestigioso strumento.
"È stato anche per me un momento di grande emozione dopo molti anni di attesa il vedere completato e suonare questo organo", racconta l'ancora giovane sacerdote goriziano, diplomato in Teologia e organo all'Università e all'Accademia musicale di Lubiana. "Finalmente, anche dopo alcuni ritardi dovuti principalmente alla pandemia, è arrivato questo momento di festa per tutti noi. È stata veramente una grande gioia".
Chiediamo al maestro di spiegarci quali sono le potenzialità del nuovo strumento, di cui si dicono meraviglie.
"Innanzitutto si tratta di uno strumento di grande qualità, costruito da due case organarie tedesche molto famose. Possiede 68 registri, ciascuno dei quali ha un suono diverso, e sono tutti dei suoni molto raffinati. L'altra particolarità è la sua grandiosità. Si può dire che sia il più grande della Slovenia e anche dell'area circostante. Per un organista suonare uno strumento di questo genere è un qualcosa di davvero eccezionale".
I progetti per il futuro sono ambiziosi. Per cominciare, dice ancora don Butkovič, si vogliono avvicinare i giovani. "C'è poi naturalmente l'uso liturgico, ma si pensa anche a concerti e festival. In Slovenia manca ancora un vero e proprio festival organistico, e questo potrebbe essere il primo".
Intanto si parte con il festival d'inaugurazione, che segue al concerto tenuto ieri dal maestro vicentino Pier Damiano Peretti: confermati, al momento, i cinque appuntamenti al via domenica prossima che, se la situazione sanitaria lo consentirà, accompagneranno il pubblico fino a gennaio.