Poca gente, nella prima parte della giornata, ma commercianti tutti contenti di aver riaperto, nel centro storico di Capodistria, dove i negozi rimasti soffrono da tempo la concorrenza dei grandi centri commerciali e la crisi sanitaria aggiunge difficoltà a difficoltà. Ci vuole pazienza, resilienza, spiega in un perfetto italiano Doriana, commessa in un negozio di abbigliamento e di articoli etnici, che si aspetta un bel movimento soprattutto in vista delle festività. Speriamo in una ripresa, siamo rimasti fermi dal 24 ottobre, confermano in una vicina camiceria da donna. Non sempre, a dire il vero, veniamo ricevuti con il sorriso: se lei resta in negozio non posso accogliere le clienti, può entrare una sola persona per volta, ci avverte un po' spazientita un'altra commerciante. Nell'antica via dei 'caligheri', i calzolai, da cui la Calegaria prende il nome, oggi c'è un unico negozio di scarpe, che facendo parte di una importante catena in questo periodo di chiusura ha lavorato bene online. Il problema è che a differenza della primavera scorsa adesso scarpe e vestiti non si possono misurare, e allora che senso ha farci riaprire, si chiede sospirando una commessa. Mugugni anche in un negozio di parrucchiere per signora. Lavoriamo su appuntamento, una cliente per volta in uno spazio di 38 metri quadri, non ci va questo sistema, dice la titolare, perché siamo in tre, e ci dispiace dover rifiutare tante prenotazioni.
Ornella Rossetto