Lo Stato garantirà prestiti per le piccole e medie imprese e, anche se non totalmente, per i grandi gruppi. Sono questi gli assi portanti del decreto imprese che il governo si accinge ad approvare.
La maggioranza in particolare ha trovato un’intesa su un piano che sarebbe in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, 400 più i 350 miliardi già stanziati dal decreto “cura Italia”.
La garanzia dello Stato in particolare coprirebbe il 100 per cento dei prestiti per imprese piccole e medie fino a 25 mila euro senza alcuna valutazione, ma anche il 100 per cento fino a 800 mila, anche se con diverse procedure, e il 90 per cento per i prestiti fino a 5 milioni di euro.
Il meccanismo dovrebbe spingere le banche ad alimentare l’economia senza il timore di far partire un’altra serie di crediti deteriorati. In totale si liberano 200 miliardi per la liquidità delle imprese, senza limiti di fatturato, e 200 miliardi per il sostegno dell'export.
Oggi il governo ha anche approvato il decreto sulla scuola che dà via libera all’assunzione di 4500 docenti vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, e, nel caso l'attività didattica in presenza non riprenda entro il 18 maggio, prevede che l'esame di terza media avvenga valutando la carriera dei ragazzi e una tesina, mentre la maturità potrebbe svolgersi in forma orale.
Non ci sono però indicazioni su se e quando i 10 milioni di bambini e ragazzi italiani potranno tornare nelle aule.
Alessandro Martegani