La riduzione del numero dei parlamentari, che farà passare da 21 a 12 il numero dei parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, e la crisi di governo, che ha impedito di approvare una nuova legge elettorale o perlomeno di ragionare sui possibili scenari, rischiano di estromettere, per la prima volta dal 1963, la minoranza slovena dalle aule del Parlamento italiano.
La preoccupazione era presente da tempo all’interno della comunità slovena in Italia ed è stata espressa a Lubiana anche dalla senatrice del Pd e rappresentante della minoranza slovena in Italia, Tatjana Rojc, incontrando i rappresentanti del Ministero degli esteri e dell'Ufficio per gli sloveni nel mondo.
Nel colloquio, a cui hanno partecipato anche la Segretaria di Stato Vesna Humar, il deputato al seggio specifico Felice Žiža, e i vertici delle organizzazioni apicali della minoranza slovena in Italia, la senatrice ha sottolineato come la fine anticipata della legislatura abbia impedito di ragionare sul modo per garantire comunque una presenza della comunità linguistica a Roma. “La crisi – ha spiegato al termine dell’incontro – ha creato una grande confusione: tutto il sistema politico è imploso ed è implosa anche la riflessione su chi ci potrà rappresentare, o su come, in qualche modo, affrontare le elezioni a prescindere dalla legge elettorale che non c'è. Se la legislatura si fosse conclusa nei termini previsti, avremmo avuto tutti il modo di riflettere in maniera un po' più approfondita”.
Mi sembra di capire che a questo punto la presenza o meno di un rappresentante della minoranza slovena in Parlamento dipenda dalle forze politiche…
“Dipende un po' da quella che è sempre stata la disponibilità del Partito Democratico e dei suoi predecessori di continuare la tradizione che dura dal ’63, vale a dire di sostenere un principio contenuto anche nello statuto del Partito Democratico in Regione, pensato per rappresentare la pluralità del territorio e per affrontare i problemi della comunità con un parlamentare appartenente alla comunità slovena in Italia, un aspetto che però, conseguentemente al taglio dei parlamentari, ora si pone come una questione molto più difficile”.
Da parte dei rappresentanti del governo di Lubiana questa situazione come viene vista?
“È chiaro che c'è una grande preoccupazione per le sorti della minoranza che, nel caso perdesse la sua rappresentanza, vedrebbe venir meno quel collegamento tra la minoranza stessa, il territorio e le istituzioni più alte: tutto sarebbe molto più difficile. Ci sono questioni ancora aperte, come l'applicazione dell’attuazione della legge di tutela 38 del 2001, ma c'è soprattutto la questione, che non ha ancora trovato soluzione di arrivare a garantire l'elezione di uno sloveno in Parlamento".
"Si tratta di un aspetto che dovrebbe essere sostenuto da una norma concreta: non a caso ha depositato un disegno di legge di riforma costituzionale per aggiungere, non togliere, aggiungere un posto dedicato alla minoranza slovena tra i rappresentanti del Friuli Venezia Giulia in Parlamento, un posto senza vincoli di partito, anceh se il Partito Democratico ha dimostrato sempre grande attenzione su questo tema. A mio modo dio vedere varrà la pena discutere anche di questo argomento subito, dall'inizio della prossima legislatura”.
“È chiaro che il governo di Lubiana ha particolarmente a cuore le sorti della minoranza, ed è giusto che ci stia a fianco, come del resto è giusto che la Repubblica Italiana tuteli e segua il percorso degli italiani in Slovenia e Croazia”.
Alessandro Martegani