"Anche se qualcuno morirà, pazienza". Queste le parole di Domenico Guzzini che hanno scatenato le polemiche. L'imprenditore le ha pronunciate dopo aver dichiarato che agli italiani spetta un Natale molto magro, a causa delle possibili ed ulteriori restrizioni, che bloccheranno il settore imprenditoriale che si stava rialzando per la seconda volta dalla crisi e che sarà messo di nuovo in ginocchio. Guzzini ha dichiarato: "Io penso che le persone sono un po' stanche e vorrebbero venirne fuori. Anche se qualcuno morirà, pazienza. Così diventa una situazione impossibile, impossibile per tutti". Un terribile scivolone per un personaggio pubblico, che però, a ben vedere cosa scrivono gli italiani sui social, interpreta un pensiero tutt'altro che estraneo a molte persone. Parole che rimandano in qualche modo anche alle dichiarazioni di qualche tempo fa del governatore della Liguria, Giovanni Toti, che parlando delle vittime del coronavirus di età avanzata disse: "Si tratta di persone che sono per fortuna per lo più in pensione, non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo più fragili vanno tutelate in ogni modo".
Guzzini nelle ore successive alla discutibile dichiarazione ha chiesto scusa, in particolare alle famiglie toccate dal dramma del Covid, ammettendo di aver sbagliato nei contenuti e nei modi. L'organo nazionale di Confindustria ha inoltre aperto una procedura presso il consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi nei confronti del presidente di Confindustria. La procedura prelude a possibili sanzioni o a un passo indietro da parte dello stesso Guzzini.
Intanto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha chiesto misure da zona rossa per tutte le feste di Natale, almeno fino all'Epifania, nel corso della riunione tra governo e Regioni. La posizione di Zaia è condivisa anche dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, da quello della Salute Roberto Speranza e dai rappresentanti di Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Marche. Il governatore del Veneto ha spiegato che: "Nel periodo delle festività servono restrizioni massime, se non le fa il governo le facciamo noi. Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo a gennaio a ripartire con un plateau troppo alto".
Davide Fifaco