Nessuna matrice ideologica o legata ai movimenti no vax, ma pura pirateria informatica, probabilmente con l’intenzione di chiedere un riscatto in bitcoin: è questa l’ipotesi più accreditata al momento sull’attacco informatico che ha bloccato nelle ultime 24 ore il sito di prenotazione dei vaccini, quello del Consiglio regionale, e in generale i sistemi dell’amministrazione sanitaria regionale del Lazio.
La polizia postale e la magistratura stanno indagando sull’attacco, ancora in corso, portato alla struttura informatica della regione: i malware, i software dannosi che hanno infettato il sistema, sarebbero arrivati dall’estero, probabilmente dalla Germania, anche se l’area geografica non è stata ancora identificata con precisione.
Gli agenti stanno indagando anche sulla richiesta di un riscatto in bitcoin, e molti esperti informatici non hanno escluso la presenza di una talpa, che avrebbe indicato il modo per arrivare al sistema di prenotazione dei vaccini, perché si tratta di un’attività cruciale in queste settimane. I pirati sarebbero riusciti a infiltrarsi nel sistema con un profilo di un amministratore di rete, criptando poi i dati.
La raccolta delle prenotazioni di vaccinazione nel Lazio al momento è ancora bloccata, anche se le attività di vaccinazione continuano per chi aveva già fissato l’appuntamento, e sembra che gli hacker non abbiano comunque avuto accesso alla storia sanitaria dei milioni di cittadini inseriti nel database del sistema sanitario regionale.
“L'attacco informatico contro il portale vaccinale della Regione Lazio- ha detto il presidente della conferenza delle regioni Massimiliano Fedriga - è un atto di assoluta gravità che merita la più ferma condanna. Questo ricatto, ordito a danno diretto della salute di migliaia di cittadini, è un reato carico di profonda inumanità e immoralità”.
Si tratta in ogni caso del più pesante attacco informatico mai verificatosi contro un sito delle istituzioni italiane, arrivato a pochi giorni dall’approvazione alla Camera del decreto che prevede la creazione di un’Agenzia per la sicurezza informatica, e il rafforzamento della sicurezza di tutti i servizi essenziali dello Stato.
Alessandro Martegani