È durato solo 10 giorni il tentativo di cancellare il termine, “Alto Adige” per indicare la provincia di Bolzano: dopo aver sollevato un autentico vespaio, approvando la legge europea che di fatto cancellava il termine “Alto Adige” sostituendolo con il termine di “Provincia di Bolzano”, ma mantenendo invece quello di “Südtirol”, la giunta provinciale di Bolzano ha approvato all’unanimità un disegno di legge per modificare l'articolo 1 della legge europea e reinserire il termine “Alto Adige”. La modifica arriverà in consiglio provinciale a fine novembre.
Formalmente il vulnus è stato sanato, ma l’iniziativa della provincia autonoma ha lasciato uno strascico di polemiche e diffidenze: il provvedimento era stato votato da un’ampia maggioranza, che va dai secessionisti della Südtiroler Freiheit, che avevano proposto la mozione alla Südtiroler Volkspartei, con la sola opposizione di Fratelli d’Italia, e aveva provocato una decisa alzata di scudi nel paese, con critiche che andavano dalla difesa dell’identità nazionale, alle sottolineature sui trasferimenti che ogni anno le province autonome del Trentino Alto Adige percepiscono dallo Stato centrale.
Contro il provvedimento era intervenuto anche lo stesso ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che aveva minacciato d’impugnare la legge.
Una pressione di fronte alla quale l’amministrazione di Bolzano ha dovuto capitolare. "Si è trattato - ha detto il governatore Arno Kompatscher, al centro della bufera in questi giorni - di un'incongruenza fra io testo italiano quello tedesco, a cui abbiamo voluto porre rimedio: non si è mai voluta abolire la parola “Alto Adige”, che continuerà a essere utilizzata come riferimento geografico al territorio, così come si utilizza Südtirol nella forma tedesca”. “Quando ci si riferisce alle istituzioni, invece, - ha aggiunto - è giusto parlare di Provincia di Bolzano in italiano e di Provinz Bozen in tedesco".
Rimane il fatto che la polemica ha alimentato lo scontro fra la comunità tedesca e quella italiana, sovrapponendosi ad altre vicende come quella della presunta presenza di medici senza alcuna conoscenza della lingua italiana nelle strutture sanitare altoatesine, che ha provocato una richiesta di chiarimenti al governo da parte della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Alessandro Martegani