Il caso della foto agli appunti di Silvio Berlusconi, in cui si potevano leggere parole poco lusinghiere nei confronti di Giorgia Meloni ha innescato un battibecco nella maggioranza ed alzato la tensione tra Forza Italia e Fratelli d'Italia. Berlusconi aveva già avuto gesti e parole di stizza dopo l'elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato, ma è lo stesso esponente di Fratelli d'Italia a gettare acqua sul fuoco, dichiarando: "Io credo che il presidente Berlusconi dovrebbe dichiarare quello di cui io sono quasi certo, che quella foto è fake, però deve dichiararlo lui non lo posso dire io".
Ricordiamo che il foglietto di appunti di Berlusconi è stato messo sul banco da lui stesso dopo aver incassato il no a Ronzulli ministra ed aver insultato La Russa. Nell'appunto sembrerebbe esserci scritto anche: "Giorgia non ha disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d'accordo".
Nonostante le scaramucce, superati gli scogli delle presidenze alle Camere, non senza difficoltà per quella del Senato, Meloni accelera sulla composizione del governo, tenendo aperti i dossier più caldi, quelli su economia ed energia, mantenendo i contatti con Roberto Cingolani.
Un punto fermo, nelle ultime ore, sembra essere Giancarlo Giorgetti all'Economia, sdoganato da Matteo Salvini a Montecitorio con chiacchiere, battute e foto nel cortile, accanto ad Umberto Bossi. Si dà in queste ore assai probabile anche Antonio Tajani alla Farnesina, mentre rimangono stazionarie le quotazioni del prefetto Matteo Piantedosi al Viminale.
La leader di Fratelli d'Italia sembra però non voler dimenticare lo smacco subito da Forza Italia con i 16 voti mancanti a Palazzo Madama per l'elezione di La Russa e probabilmente si prenderà la rivincita nella scelta dei ministri, avvantaggiando la Lega a scapito del partito di Berlusconi. Anche l'elezione di Lorenzo Fontana alla Camera ha mostrato poca compattezza nel centrodestra, visto che al leghista sono mancati poco più di una decina di voti della coalizione. Tutte situazioni che peseranno nella formazione dell'esecutivo e sulla scelta dei vicepremier e che fanno pensare ad una partenza decisamente in salita per Giorgia Meloni.
Davide Fifaco