Il giorno dopo i funerali di Cerciello Rega, il carabiniere ucciso nella notte fra il 25 e il 26 luglio da due giovani statunitensi, continuano le indagini per chiarire le circostanze dell’omicidio.
Ieri a Somma Vesuviana, dove si è svolto il funerale del vicebrigadiere, il comandante generale dell'Arma, Giovanni Nistri, ha invitato a fermare le polemiche, soprattutto politiche, che hanno accompagnato le indagini: "Evitiamo – ha detto - la dodicesima coltellata a Mario".
In primo piano soprattutto la foto, circolata sui social, che ritrae uno dei due arrestati, Christian Gabriel Natale Hjorth, bendato e ammanettato nella stazione dei carabinieri. L’autore del gesto è già stato trasferito ed è sotto inchiesta, ma la polemica sui metodi utilizzati è stata immediata, e perfino il premier Giuseppe Conte, pur difendendo l’Arma, ha ricordato che bendare un indagato è illegale. Altri esponenti del governo e dell’opposizione, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, avevano invece invitato a ricordare che si trattava di un complice di un omicidio di un carabiniere.
La foto è stata pubblicata anche dal sito della Cnn: il giovane, accanto a Elder Finnegan Lee, che avrebbe inferto le coltellate all’agente ucciso, ha ricevuto nel carcere di Regina Coeli la visita di un rappresentante dell'autorità consolare americana.
Sulla vicenda restano ancora alcuni punti da chiarire: il furto della borsa del mediatore fra il pusher e i due giovani, ingannati per acquistato aspirina al posto di cocaina, i contatti per la restituzione, la decisione dell’uomo di chiamare i carabinieri, fino allo scatto di violenza omicida, per un motivo apparentemente futile. Da chiarire anche come e perché Lee avesse un coltello militare.
I giovani, che non hanno il risposto ai magistrati, hanno ricevuto la visita dei legali in carcere: per il Gip di Roma che ha convalidato l’arresto, avrebbero avuto una condotta che “testimonia la totale assenza di autocontrollo e capacità critica, evidenziandone la pericolosità sociale".
Alessandro Martegani