Fu uno dei luoghi chiave della politica della prima repubblica, un punto d’incontro di intellettuali e artisti, ma il grande pubblico lo ricorda nel momento più buio della politica italiana, 30 aprile 1993, in piena Mani Pulite, quando il segretario del partito socialista Bettino Craxi fu bersagliato da monetine lanciate dalla folla inferocita.
L’hotel Raphaël, un edificio storico in un angolo centrale ma anche nascosto di Roma, con aree comuni zeppe di opere d’arte e antichità, ha per ora chiuso i battenti, e virtualmente anche un ciclo nella storia della politica italiana.
Noto per esser stato l’abitazione di Craxi, che occupava stabilmente l’attico anche quando era Presidente del Consiglio, il Raphaël fu per mezzo secolo un luogo d’incontro di artisti e intellettuali, vi soggiornarono oltre a molti politici, anche il drammaturgo Arthur Miller e Simone de Beauvoir. Arte e politica furono sempre al centro della gestione dell’hotel, fondato nel 1945 da Spartaco Vannoni, assistente di Eugenio Reale, il braccio destro di Palmiro Togliatti fino alla decisione di lasciare il Partito comunista.
Ufficialmente il Raphaël, davanti al quale generazioni di giornalisti hanno atteso per ore una dichiarazione dei politici ospiti, e il ristorante realizzato nell’attico, sono temporaneamente chiusi, ma, come riporta il Corriere della Sera, il titolare Roberto Vannoni, non ha fornito date certe per una riapertura, sottolineando come l’assenza di clienti dagli Stati uniti abbia praticamente azzerato l’attività. “Riapriremo a settembre, o quantomeno ci speriamo”, ha dichiarato.
Alessandro Martegani