“Stiamo attraversando il momento più difficile per il paese dal secondo dopoguerra, ma dobbiamo resistere”.
Giuseppe Conte si è rivolto nuovamente al paese per annunciare una nuova stretta alle misure anti coronavirus.
Dopo una giornata trascorsa a confrontarsi con sindacati e imprese per valutare le possibilità d’interrompere le attività, e le nuove cifre tutt’altro che incoraggianti riguardo l’epidemia, il premier ha incontrato la maggioranza e ha varato nuove misure che vanno nella direzione indicata dalle regioni del nord e dai sindaci della Lombardia.
“Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo - ha spiegato Conte-: non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia. Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali”.
Conte, che ha anche ricordato a tutto il paese i sacrifici e i rischi a cui si stanno esponendo categorie come medici, infermieri, trasportatori, ma anche i lavoratori degli esercizi commerciali aperti e dell’informazione, ha sottolineato che “continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari”, e che non ci saranno chiusure dei negozi di alimentari. “Non c’è alcuna ragione” ha raccomandato, “di fare file di fronte ai supermercati”.
“Mai come ora – ha aggiunto - la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante: la vita. Se dovesse cedere un solo anello questa catena, saremmo esposti a pericoli più grandi, per tutti. Quelle rinunce che oggi ci sembrano un passo indietro – ha concluso - domani ci consentiranno di prendere la rincorsa”.
La decisione del governo sembra rispondere alla richiesta di “Coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi” chiesti dai sindaci lombardi, e della regione Lombardia, che aveva già avviato la chiusura dei cantieri.
Le cifre dell’epidemia intanto continuano a salire: i malati di coronavirus in Italia sono 42.681, con un incremento rispetto a ieri di 4.821 persone, e un totale di 53 mila contagiati. Pesante anche il bilancio dei decessi, 793 in una sola giornata, numero che porta il totale a più di 4800 morti. Aumentano però anche i guariti, che sono saliti a 6.072, 943 in più.
Nel paese intanto aumentano anche i controlli: in totale, dall’inizio dell'emergenza coronavirus, sono state controllate più di un milione e 600 mila persone con più di 70 mila denunce per il mancato rispetto delle norme, e 1.600 per attestazioni false.
Alessandro Martegani