Dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio è emerso che il premier italiano Giuseppe Conte terrà comunicazioni nell'Aula della Camera il prossimo lunedì.
Il presidente del consiglio deve decidere se provare a rimanere al governo senza Matteo Renzi, prendendosi' tra l'altro, la soddisfazione di far fallire il piano del leader di Italia Viva, oppure di andare via togliendosi i sassolini dalle scarpe nelle aule del Parlamento, spiegando, dal suo punto di vista, chi si è sempre impegnato per il bene del Paese e chi invece ha cercato a tutti i costi la crisi, mandando tutto all'aria. Conte spera così di attirare dalla sua parte un solido gruppo di "costruttori" con cui portare a termine la legislatura, condividendo un patto chiaro ed un cronoprogramma.
L'appuntamento per la fiducia è quindi lunedì alla Camera e martedì al Senato. Intanto il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle escludono qualsiasi possibilità di ricucire lo strappo con Renzi, definito "inaffidabile".
Luigi Di Maio ha dichiarato: "Noi siamo stati molto chiari, chi stacca la spina, chi mette in difficoltà il governo non è più un interlocutore, e questa situazione di instabilità sta danneggiando l'Italia anche davanti alla comunità internazionale".
Il ministro degli Esteri ha inoltre lanciato un appello ai "costruttori" a cui hanno risposto finora favorevolmente il segretario del Psi, Enzo Maraio ed il Senatore Riccardo Nencini.
Da parte del Partito Democratico arriva il netto no a qualsiasi collaborazione di governo con la destra italiana, sovranista e nazionalista ed ora i partiti di maggioranza cercano senza sosta 161 senatori, per liberarsi una volta per tutte di Italia Viva e proseguire nella legislatura.
Infine, Renzi risponde agli ex alleati che "se arrivano i responsabili e non ci vogliono, non voteremo la fiducia", chiarendo che "se loro hanno i numeri, tanto di cappello. Ma se non li hanno si va al Quirinale e si fa un altro governo" ed Italia Viva andrà all'opposizione.
Davide Fifaco