Ancora disordini nelle carceri italiane, in questo caso a Roma. Un'altra rivolta sarebbe esplosa tra i detenuti di Regina Coeli. Lo fa sapere il segretario generale di Uilpa di Polizia penitenziaria Gennarino De Fazio: "Le proteste riguardavano i detenuti della terza sezione del carcere romano, dove già nella notte si sono registrate tensioni - spiega -. Sarebbe stato attivato il piano di emergenza nazionale".
"Non si placano dunque le fortissime tensioni nei penitenziari - commenta De Fazio -, nonostante dal governo si tenti goffamente di sminuire l'emergenza e si continuino a fare proclami privi di senso compiuto. Giorgia Meloni batta un colpo".
Le contestazioni sono rientrare dopo un paio d'ore.
Qualche ore prima anche nel carcere di Bari ci sono stati momenti di tensione, ma non si sarebbe trattato né di una rivolta né di una protesta, ma con questioni di sovraffollamento.
Fonti interne all'istituto di pena barese hanno spiegato che quattro detenuti, due dei quali alticci, hanno forzato l'ingresso della cella ed essendoci un solo agente della polizia penitenziaria, hanno avuto gioco facile.
Secondo quanto ricostruito, nel gruppo di reclusi, tutti di nazionalità italiana, due hanno problemi legati a dipendenze da droghe e alcol. I quattro, dopo questo episodio, sono stati immediatamente trasferiti in quattro differenti carceri pugliesi. "I piani di emergenza locale e regionale attivati entrambi in tempo reale, hanno dato buoni risultati", chiariscono dal carcere.
Nel caos scaturito alcuni detenuti hanno colpito un poliziotto, rimasto lievemente ferito, mentre ad uno degli infermieri che stavano distribuendo i farmaci è stato sottratto il carrello.
L'operatore sanitario, secondo quanto riferito, è rimasto bloccato nella sezione, chiusa a scopo precauzionale, che è stata riaperta quando si è riusciti a garantire anche la sua incolumità.
Davide Fifaco