In queste ore al confine del Brennero hanno preso il via i controlli sanitari che l’Austria ha deciso di fare ai viaggiatori provenienti dall’Italia. Nei prossimi giorni il monitoraggio sarà esteso anche al passo Resia e a Sillian, e in Friuli al valico autostradale di Tarvisio con modalità che in realtà saranno meno stringenti di quelle preannunciate. I controlli, infatti, saranno fatti a campione sui viaggiatori in ingresso nel paese, per periodi di tempo limitati, e verranno ripetuti periodicamente durante la settimana senza fornire alcun preavviso.
Un modo per prevenire i temuti intasamenti al confine, che, soprattutto nell’area tirolese, avevano fatto storcere il naso ai molti transfrontalieri che avrebbero dovuto affrontare disagi quotidiani per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio. Contrari ad un monitoraggio più stringente anche i governatori di Tirolo e Carinzia che temevano un impegno troppo pressante per il personale medico che avrebbe messo a rischio la regolarità del servizio nelle strutture sanitarie locali.
L’Austria ha deciso, quindi, di lanciare un provvedimento più blando, che dovrebbe comunque fungere da deterrente per chiunque intendesse mettersi in viaggio anche con la presenza dei sintomi del Coronavirus.
Ad operare alla frontiera saranno due team mobili composti da otto poliziotti ed uno o due sanitari che controlleranno la temperatura ed eventuali sintomi dei viaggiatori. I controlli saranno effettuati su tutti i viaggiatori e non solo sui cittadini italiani.
Con l'estensione della zona protetta a tutta Italia il governatore tirolese Guenther Platter, ha annunciato possibili chiusure al confine del Brennero, ad eccezione del traffico di rientro.
Barbara Costamagna