Carlo Cottarelli, premier incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al pomeriggio salirà al Quirinale per provare a formare il Governo. Cottarelli ha passato la mattinata alla Camera per lavorare sulla lista dei ministri da presentare al Capo dello Stato. Intanto la borsa di Milano ha ceduto il 3 per cento mentre lo spread, dopo aver toccato i 320 punti base, nelle ultime ore ha ripiegato a 282 punti.
Cottarelli presenterà quindi la sua lista dei ministri, stilata in poco più di 24 ore, al cospetto del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Lista snella e veloce: i nomi che il premier incaricato porterà al Quirinale includono tutto un curriculum ed una carriera alle spalle e si tratterà di tecnici. Lo stesso Cottarelli potrebbe prendere l'interim all'Economia.
Per il ministero dell'Interno si fanno i nomi dei prefetti Paolo Tronca e Carlo Mosca, che conoscono la struttura per averci lavorato per lungo tempo. Enrico Giovannini, ex ministro nel governo di Enrico Letta, ex presidente dell'Istat, potrebbe andare al ministero del Lavoro. Per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, che ha già avuto questa delega negli esecutivi guidati da Mario Monti ed Enrico Letta. Ed ancora Raffaele Cantone il presidente dell'Autorità anticorruzione potrebbe essere sottosegretario alla presidenza del Consiglio; Paola Severino potrebbe guidare il ministero della Giustizia, mente per Elisabetta Belloni si aprirebbe la casella della Farnesina; un’altra donna che potrebbe entrare nella squadra di Cottarelli è Anna Maria Tarantola. Intanto Piazza Affari paga l'instabilità politica italiana: dopo un'ora e mezza di contrattazioni, in mattinata aveva perso il 3%. Lo spread aveva toccato i 320 punti base per ripiegare qualche ora dopo a 282 punti.
Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono andati all'attacco di Mattarella. Il leader leghista ha affermato che se fosse stato per lui ora ci sarebbe un governo in carica, ma è stato scelto altro per rassicurare i mercati, con i risultati che ora si stanno vedendo.
Reazione simile per Di Maio che ha dichiarato: "lo spread oggi è schizzato oltre i 300 punti: non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l'incertezza che oggi regna sovrana. Se il Governo del Cambiamento fosse partito, oggi avremmo un governo politico".