Si è conclusa la prima giornata di consultazioni al Quirinale: domani saliranno al Colle i gruppi più consistenti, e si potrà capire qualcosa di più sull'esito della crisi di governo, aperta ufficialmente dalle dimissioni di Giuseppe Conte. Il Pd intende aprire una trattativa con i 5 Stelle per dare vita a un governo di legislatura, ma le distanze sono molte. La Lega punta invece al voto a ottobre. L'avvio delle consultazioni non ha chiarito le molte incognite sul futuro della legislatura in Italia.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, il gruppo misto, di Liberi e uguali, e i rappresentanti delle autonomie, che hanno espresso sostegno a un nuovo governo che valorizzi la vocazione europea dell'Italia e anche a un Conte Bis con una diversa maggioranza.
Nella seconda giornata di consultazioni saliranno al Colle i gruppi parlamentari più consistenti, poi Mattarella deciderà se affidare un mandato esplorativo, o portare direttamente il paese al voto.
La possibilità più accreditata al momento è quella di una maggioranza fra il Pd, diventato l'ago della bilancia della legislatura, e il Movimento 5 stelle, anche con l'aiuto di gruppi minori, soprattutto al Senato, ma si tratta al momento solo di un'ipotesi. La direzione del Pd ha approvato un ordine del giorno che affida al segretario Nicola Zingaretti il mandato di aprire una trattativa per verificare la possibilità di "un governo di svolta per la legislatura", in "discontinuità" col precedente. Zingaretti ha anche ipotizzato 5 punti su cui discutere: l'appartenenza leale all'Unione europea, il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, lo sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, il cambio nella gestione di flussi migratori, e una politica economica in chiave redistributiva.
Le distanze sono molte e l'accordo da costruire, ma tutto sembra portare a una maggioranza 5 Stelle - Pd. Anche per questo viene dato per possibile un mandato esplorativo a Roberto Fico, Presidente della Camera dei 5 Stelle con un buon rapporto con la sinistra.
Fra i punti da verificare anche la composizione del governo e per ora si sa solo chi non ci sarà: nonostante la crescente popolarità non dovrebbe esserci Giuseppe Conte, atteso forse, nel caso di nuova maggioranza, da un posto da Commissario europeo; non ci saranno i renziani, che hanno assicurato però l'appoggio a un nuovo esecutivo giallo rosso. Fra i problemi anche il nome del Premier, al momento una delle maggiori incognite.
Il Movimento 5 stelle punta su Luigi di Maio come premier, mentre Matteo Salvini, è già passato al contrattacco: "Gli altri in queste ore parlano di posti, di poltrone - ha detto il leader della Lega - Noi di manovra, di come tagliare le tasse e aiutare gli italiani". "Qualunque governo nasca - ha aggiunto - sarà un governo contro la Lega".
Alessandro Martegani