A novembre Gabriele D'Annunzio arriverà nelle sale italiane, Covid permettendo, e nonostante l'opera non sia ancora stata proiettata in Italia già iniziano a circolare in rete le prime polemiche. Un classico per questa figura le cui imprese restano ancora divisive per il paese.
Se ad estrema sinistra si teme una possibile operazione di sdoganamento di quello che alcuni considerano il campione del fascismo ad estrema destra si denuncia un possibile annacquamento della figura del vate, paladino dell'italianità nelle terre irredente.
Il film che si intitola “Il cattivo poeta” racconta gli ultimi anni di vita di Gabriele D'Annuzione La regia è di Gianluca Iodice, l’ambientazione lo scenario voluttuoso e cupo del Vittoriale, mentre D'Annunzio è interpretato da Sergio Castellito.
La vicenda prende le mosse dall’anno 1937 quando il giovane federale Giovanni Comini a soli 29 anni si ritrova a dover gestire una missione molto delicata: controllare Gabriele D’Annunzio, per volere di Mussolini. Un'impresa non semplice, soprattutto per via della incrollabile stima reverenziale che prova nei confronti del poeta-soldato.
Una storia vera, che fa propria l'interpretazione della figura di D'Annunzio dello storico Giordano Bruno Guerri, che appare, anche, in un cammeo all'interno del film.
Barbara Costamagna