Come previsto dalla legge Lorenzin, approvata nel luglio 2017, da oggi si entrerà nelle scuole italiane soltanto con il certificato di vaccinazione, disposizione che i presidi sono fermamente decisi a rispettare. La legge prevede l'obbligo di vaccinazione per le iscrizioni all'asilo nido ed alla scuola materna ed inoltre, con modalità diverse, anche per le scuole elementari, le medie ed i primi due anni di superiori, fino al compimento dei 16 anni.
Niente più proroghe, quindi, per le vaccinazioni e la frequenza scolastica: i genitori che non hanno presentato la certificazione originale sui vaccini dei figli vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all'esclusione per nidi e scuole dell'infanzia.
I bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non possono accedere agli asili nido e alle scuole dell'infanzia, mentre i bambini ed i ragazzi nella fascia d'età da 6 a 16 anni potranno entrare a scuola, ma è prevista una sanzione pecuniaria.
In entrambi i casi, se i genitori rifiuteranno ulteriormente di far vaccinare i figli, in seguito ai colloqui e solleciti da parte delle Aziende sanitarie locali, incorreranno nelle sanzioni pecuniarie previste dalla legge.
Intanto è allo studio un nuovo provvedimento, che prevederebbe il cosiddetto 'obbligo flessibile'. Secondo quest'ultima disposizione la vaccinazione è obbligatoria solo "in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell'immunità di gruppo", ossia della protezione indiretta che si ha quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l'immunità.
L'Associazione Nazionale Presidi (Anp) ha dichiarato che "per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, verrà semplicemente applicata la legge".
Sempre secondo l'Anp il problema "è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa".
Secondo le stime della Società italiana di igiene, comunque, grazie al provvedimento, almeno per alcuni vaccini si sarebbe superata l'immunità di gregge.
Nel frattempo, in una scuola di Torino sono tornati manifesti No Vax che annunciano un corteo per il 23 marzo "in difesa della libertà di cura e dell'inviolabilità del corpo".
Davide Fifaco