Nello Musumeci non sembra intenzionato a fare un passo indietro, e nemmeno ad attendere. Dopo l’ordinanza con cui ha disposto lo sgombero per motivi sanitari degli hotspot che ospitano gli immigrati in Sicilia e le accuse al governo di non voler affrontare il problema degli sbarchi, il governatore dell’isola ha incassato un consenso crescente a destra e si prepara a contrastare il ministero dell’Interno, che ha annunciato un ricorso al Tribunale amministrativo contro l’ordinanza.
"Ci rivolgeremo alla magistratura, - ha detto - ed è triste e disarmante constatare come due articolazioni dello Stato, governo centrale e governo regionale, debbano ricorrere alla magistratura per riaffermare un diritto sacrosanto che è il diritto alla salute".
Questa mattina però è iniziato il trasferimento di 62 persone positive al Covid-19 ospitate nell’hotspot di Pozzallo. Il sindaco, Roberto Ammatuna, ha sottolineato come il risultato sia frutto di “una collaborazione quotidiana, continua e riservata con il ministero dell'Interno e con la Prefettura di Ragusa che testimonia come soltanto la sinergia istituzionale può portare a risultati celeri”.
Lo scontro fra il governatore della Sicilia e il governo centrale rimane però durissimo e nessuno sembra intenzionato a cedere. “I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente sì – ha detto Musumeci riferendosi allo sgombero di Pozzallo -: vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità”.
L’immigrazione sarà sicuramente uno dei temi forti della campagna elettorale in vista del voto alle regionali del 20 re 21 settembre, anche perché si tratta di un fenomeno che tocca più regioni, fra le altre anche il Friuli Venezia Giulia che vede quotidianamente arrivi dalla cosiddetta rotta balcanica: anche nelle ultime 24 ore più di 30 persone sono state fermate a Pradamano mentre camminavano a bordo di una strada, e altre quarantacinque di nazionalità afghana e pakistana sono state intercettate a Trieste.
Alessandro Martegani