Sarà una campagna elettorale con scadenze molto serrate e, nonostante l’avvicinarsi della pausa estiva, già in pieno svolgimento. Nel giro di due settimane l’Italia è stata catapultata in campagna elettorale in vista del voto di fine settembre, e, a due mesi esatti dal voto, accanto ai contatti delle forze politiche per valutare eventuali alleanze, non mancano i primi sondaggi prima che la par condicio ne vieti la diffusione.
Secondo uno studio Quorum/YouTrend diffuso da Sky Tg24, Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, unica forza a rimanere all’opposizione dopo l’arrivo di Mario Draghi, sarebbe attualmente il primo partito in Italia nelle intenzioni di voto degli italiani, con il 23,8 per cento, seguito però da vicino dal Partito democratico al 22,5 per cento. Molto più distante la Lega che si ferma al 13,4 per cento. Appena sotto il 10 per cento il Movimento 5 stelle, seguito da Forza Italia con l’8,3, Azione/+Europa al 4,9, Sinistra italiana/Europa Verde al 4,2, mentre Insieme per il Futuro, il partito di Luigi Di Maio si ferma al 2,6 per cento. Sotto il 2 per cento ItalExit e Italia Viva.
Guardando alle possibili coalizioni, le intenzioni di voto favoriscono il Centrodestra, che otterrebbe il 45 per cento, una quota che sarebbe raggiungibile anche da un’ampia coalizione di Centrosinistra che comprenda anche i 5 Stelle e Insieme per il futuro, ma che sarebbe però sgradita dagli elettori dei singoli partiti, oltre a non avere al momento alcuna prospettiva politica.
Sia il segretario del Pd Enrico Letta, sia il leader di Azione Carlo Calenda, che ha presentato il proprio programma accanto a +Europa, hanno escluso di poter stringere alleanze con i grillini, considerati responsabili della caduta del governo Draghi.
Sul fronte opposto gli obiettivi sembrano più uniformi, anche se non mancano le rivalità interne, con Forza Italia e Lega che sembrano più impegnate a contenere l’ascesa di Giorgia Meloni, indicata come futuro premier dall’86 per cento degli elettori di centro destra, più che a uniformare liste e programmi.
Rimane poi da valutare il futuro politico di Mario Draghi: il premier dimissionario non ha fatto dichiarazioni sul suo atteggiamento nel corso della campagna elettorale, ma viene comunque indicato dalle forze di centro sinistra come futuro premier in caso di vittoria.
Alessandro Martegani